28 nov 2013

Un premio....da premiare!

Oggi il mio post lo voglio dedicare ad una persona speciale. Lo dedico con tutto il mio cuore alla mia  Alessia, che ieri ha avuto il suo piccolo momento di gloria: ha ricevuto un premio per aver partecipato ad un concorso tra studenti promosso dalla Federazione "Maestri del lavoro".
L'anno scorso, dopo una visita di un volontario di questa federazione nelle scuole del milanese, era stato proposto a tutti i ragazzi di terza media delle scuole partecipanti, di produrre un testo inerente il tema del lavoro. Avevano ampia libertà di azione e Alessia aveva deciso di scrivere un breve racconto sulle condizioni di vita nei paesi del quarto mondo.
Devo dire che quando l'ho letto mi sono veramente commossa nel vedere la sensibilità di Alessia che, nella vita di tutti giorni, non sempre lascia trasparire.
Il suo testo è stato scelto per l'invio al concorso e un mese fa abbiamo ricevuto la notifica che la Giuria l'aveva scelto tra i "distinti".
L'emozione, unita alla gioia, è stata veramente tanta.
La premiazione è stata inserita nel contesto di un convegno dal titolo "Fiducia nei giovani: come scuola e mondo del lavoro possono facilitarne lo sviluppo".
Certo, il tema era abbastanza "scottante", data la situazione di degrado in cui versa attualmente il mondo del lavoro nel nostro paese, ma l'entusiasmo che ho letto nei volti di ognuno di questi ragazzi, come pure gli stralci dei loro scritti, mi ha fatto vedere il loro futuro con occhi diversi. Anch'essi, come tutte le persone "vive" hanno dei sogni e, nonostante il triste periodo che stiamo attraversando, non è assolutamente giusto soffocarglieli, riempiendoli di discorsi negativi circa il loro non roseo futuro.
Io non sarò mai uno di quei genitori che spingerà le mie figlie ad andare all'estero per trovare un lavoro. Ovviamente, questa potrebbe essere la strada più semplice per loro, ma la vita è bella perchè spesso ci mette alla prova per vedere se siamo in grado di superare determinati ostacoli, anche quando ci sembrano insormontabili.
Intendiamoci, non dobbiamo illuderli, ma se noi adulti per primi non crediamo in una rinascita, cosa possiamo pretendere da loro?
Ho sempre cercato di trasmettere alle mie figlie la passione nel fare qualcosa, primo fra tutto nello studio. Non abbiamo bisogno di "secchioni", ma di ragazzi che studino con il cuore, non soltanto con la testa. Rabbrividisco quando sento tra i giovani studenti che per loro lo studio è soltanto finalizzato al raggiungimento di un voto....non hanno capito, o forse nessuno glielo ha fatto capire, che studiare non è per "apparire" agli altri, ma soltanto per arricchire se stessi. Se lo studio lo si affronta con questo spirito, sicuramente i buoni risultati arriveranno da soli.
Il percorso, però, non è da affrontare in senso inverso, vale a dire a partire dal voto...no....così otterranno soltanto uno studio fine a se stesso e non è quello di cui la nostra società ha bisogno.
Abbiamo bisogno di menti vive, produttive, che lascino il segno quando passano, non di macchinine brave soltanto ad eseguire gli ordini che vengono dall'alto, indipendentemente dal lavoro che andranno a svolgere, sia esso manuale o di concetto.
E tornando al concorso, premio doppiamente Alessia e insieme a lei tutti i ragazzi vincitori,  semplicemente per un motivo: per essersi messi in gioco e per essere riusciti a far emergere le loro idee in mezzo a centinaia di altre idee!
Continuate così!!!






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